Rinvaso bonsai
Rinvasare piante, specialmente il bonsai, è un’operazione molto importante e delicata. Prima di effettuare un rinvaso bonsai, molti sono i fattori da valutare: il terriccio, il vaso, i prodotti utili e soprattutto il momento ideale. Spesso, infatti, bisogna ricorrere a questa pratica non solo per rinnovare il substrato, ma anche per risolvere determinate problematiche. Ad esempio, varie patologie fungine, come il marciume radicale, oppure trattamenti intensivi con prodotti chimici, rendono urgente il rinvaso. E’ buona norma, pertanto, monitorare l’apparato radicale e, attraverso scrupolose osservazioni, valutare il suo stato di salute.
Rinvasare : quando?
Le finalità per cui effettuare il rinvaso possono essere molteplici. In tutti i casi, lo scopo è quello di garantire un nuovo substrato fertile ed idoneo a soddisfare tutte le esigenze nutrizionali della pianta. In particolare, è buona pratica effettuare quest’operazione quando all’interno del vaso non vi è più spazio per le radici. Infatti, le dimensioni del vaso possono incidere sulla frequenza del trapianto. Bonsai in formazione, hanno bisogno di frequenti rinvasi (circa ogni due anni). Mentre, bonsai stabilizzati necessitano di operazioni di rinvaso meno frequenti (circa ogni 3-5 anni). Il periodo migliore per il rinvaso bonsai varia a seconda della specie a cui appartiene, considerando, inoltre, la fascia geografica in cui si è localizzati. Generalmente, il periodo migliore per effettuare un rinvaso va da fine febbraio a metà aprile. A seguito dei cambiamenti climatici, questo periodo può subire delle variazioni. Si consiglia, dunque, a meno di particolari esigenze, di effettuare il rinvaso quando la pianta non è ancora in piena fase vegetativa, e le temperature sono miti. Tutto questo, può diminuire l’incidenza dello stress post-rinvaso.
Vaso bonsai – quale scegliere?
La scelta del vaso per bonsai non è una questione puramente estetica. Il vaso bonsai, infatti, non deve essere solo in linea con lo stile e le forme della pianta, ma rispettare anche le giuste dimensioni. Infatti, la tipologia di vaso varia a seconda della grandezza della pianta e dell’età fenologica. In generale, per piante in formazione, è possibile optare per vasi più grandi che danno maggiore spazio alle radici. Mentre, per piante stabilizzate è possibile considerare l’acquisto di vasi più pregiati e dalle dimensioni più piccole.
Come effettuare un rinvaso ?
La prima operazione è quella di separare la pianta dal vecchio vaso, facendo attenzione a non danneggiare l’apparato radicale. L’operazione di rinvaso è accompagnata generalmente da procedure di potatura e pulizia delle radici. E’ importante ricordare che la quantità di potature non deve superare il 30% dell’intero apparato radicale. Eliminare gran parte del substrato usurato può essere utile per favorire un totale rinnovo del sistema.
Terriccio per bonsai: akadama, pomice, kiryu, kanuma, lapillo e ghiaia fine
In commercio esistono differenti soluzioni per terricci bonsai .Tra le caratteristiche principali da valutare, nella scelta dei terricci per bonsai, vi sono: buona aerazione, capacità di drenaggio e ritenzione idrica. Il terriccio, dunque, va modulato a seconda della specie del bonsai. Infatti, utilizzare un substrato non opportuno, può provocare differenti danni. Tra questi, una crescita stentata, gli ingiallimenti fogliari, nonché, uno sviluppo di patologie anche gravi. Tra i substrati maggiormente diffusi vi sono l’ Akadama per le latifoglie, Kiryu per le conifere e Kanuma per le acidofile. Nonostante queste specifiche, è importante sempre documentarsi sulle esigenze del proprio bonsai. Spesso, infatti, è necessario optare per terricci realizzati ad hoc attraverso miscele delle varie componenti. In tali miscele, può essere aggiunta anche la leonardite per le sue proprietà ammendanti. La leonardite, è un substrato naturale ricco in acidi umici e fulvici, reperibile in polvere, in scaglie ed in forma liquida. Le sostanze umiche, in particolare, sono in grado di migliorare le caratteristiche chimiche, fisiche del substrato aumentandone la fertilità . Dunque, è ideale quando si eseguono i rinvasi e nella preparazione dei terricci.
Altri consigli per un rinvaso perfetto
Prima di applicare i terricci per bonsai è importante aggiungere uno strato di materiale drenante sul fondo del vaso, come la ghiaia fine. Nella fase di preparazione del terreno, è possibile anche utilizzare dei concimi in pellet specifici per la tipologia di bonsai. Infatti, a differenza della leonardite, il concime in pellet ha lo scopo di reintegrare tutti gli elementi nutritivi ideali per la crescita del bonsai.
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In fase di rinvaso l’utilizzo di un radicante è fondamentale ! Scopri perchè…
Lo stress da rinvaso, è una fisiopatologia molto diffusa che può colpire tutte le piante. Tale condizione di stress è dovuta ad un cambiamento dell’ambiente in cui vive la pianta e dai danni arrecati all’apparato radicale a seguito della potatura delle radici. Il bonsai in questa fase, infatti, ha bisogno di tempo per abituarsi al sistema che si caratterizza dal substrato nuovo e dai differenti elementi nutritivi. Lo stress da trapianto si manifesta con un blocco della crescita che può durare fino a tre settimane. Dunque, è consigliabile, specialmente per quegli esemplari delicati ed esigenti, utilizzare un buon radicante. Infatti, l’utilizzo di prodotti specifici, può ridurre l’incidenza dello stress post-rinvaso e contestualmente favorire l’immissione di nuove radici. I radicanti, pertanto, sono dei prodotti indispensabili per i trattamenti post-trapianto in quanto garantiscono una buona rizogenesi.
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