Caso Bioges: come curare un bonsai?

Caso Bioges: come curare un bonsai?

Cura del bonsai – Doctor Bioges’s case

Quest’articolo rispetto ai precedenti pubblicati sul blog di Doctor Bioges, rappresenta un caso pratico di cura del bonsai. La pianta presa in considerazione è un bonsai di faggio in condizioni di forte stress. Le foto mostrate sono, dunque, autentiche. Il programma di trattamento, consigliato direttamente su richiesta di Roberto, ha previsto una serie di strategie che possono essere riassunte in tre fasi fondamentali: Bioattivare – Rinforzare – Nutrire.

Come scegliere la giusta strategia di concimazione?

Con il termine concimazione si intende l’integrazione di tutti gli elementi nutritivi necessari a migliorare la fertilità del terreno. Concimare, tuttavia, non vuol dire soltanto apportare elementi nutritivi ma, somministrare quelli specifici per ciascuna esigenza. Nel portare a termine questo obiettivo, l’esperienza pratica e le conoscenze teoriche sono senz’altro fondamentali. Informazioni importanti, sullo stato di salute della pianta, possono essere ricavate dall’osservazione di chioma, in particolare le foglie, ma anche di fusto e radici. Tra i principali segnali, sintomi di malessere, vi sono: la clorosi, la perdita del fogliame, la comparsa di malformazioni o di necrosi. Tutti questi fenomeni possono essere associati a errate strategie di concimazione e/o legati alla presenza di stress biotici e stress abiotici. Dunque, come scegliere la strategia giusta? Innanzitutto, è importante documentarsi sulle esigenze specifiche della pianta ed in caso di difficoltà, rivolgersi ad un esperto. Bisogna, infatti, studiare il caso partendo dall’osservazione!

Bioges’s case – Tempo Zero – Osservazione

Faggio- 2 Luglio – Visione dall’alto
Faggio- 2 Luglio- Visione frontale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In foto, è rappresentato il bonsai di faggio del nostro cliente Roberto. Si può notare uno stato di sofferenza acuta molto diffusa della pianta, dovuta ad una situazione di forte stress. Le cause di tale condizione, possono essere state molteplici tra cui fattori ambientali, biotici e/o abiotici. Essi, possono aver agito singolarmente oppure, in concomitanza, determinando uno stato di malessere generale. Il fogliame, infatti, si presentava in gran parte imbrunito, accartocciato e soggetto a manifestazioni clorotiche diffuse. Per aiutare la pianta, Doctor Bioges ha studiato un piano di intervento ad hoc. Pertanto, la strategia così modulata ed eseguita è specifica per le esigenze peculiari dell’esemplare di faggio in questione.

Cura del bonsai – Prima fase 

Una pianta forte ed in salute riesce a contrastare gran parte delle fonti di stress. Per questo motivo, i primi trattamenti si concentrano essenzialmente sull’utilizzo di un bioattivatore e di un induttore di resistenza. La strategia adottata, dunque, può essere così schematizzata:

  • Eliminazione dello sfagno (già non presente nelle foto precedentemente riportate);
  • Lavaggi abbondanti con acqua demineralizzata (circa cinque lavaggi suddivisi in una settimana);
  • Riduzioni delle annaffiature;
  • Trattamenti con Even Green e Prolip.

Lo sfagno è un genere di muschio estremamente leggero e permeabile, utilizzato principalmente per le sue capacità di ritenzione idrica. La sua eliminazione ed i lavaggi con acqua demineralizzata, hanno lo scopo di ottenere un substrato quanto più “neutro” possibile. Tale operazione rappresenta il punto di partenza per i successivi trattamenti, riducendo fenomeni di contrasto con eventuali sostanze già presenti nel substrato. La riduzione successiva delle annaffiature è stata suggerita per limitare l’umidità del suolo. In tal modo è stato scongiurato lo sviluppo di marciumi radicali ed altre patologie fungine.

Bioattivare e Rinforzare sono gli elementi chiave per il successo!

Il trattamento suggerito consiste nella somministrazione settimanale dei prodotti Prolip ed Even Green. In particolare, Prolip è un concentrato di aminoacidisostanza organica, necessari per aiutare la pianta a ritrovare quell’equilibrio energetico che aveva perso. Il prodotto, infatti, è indicato per la nutrizione di piante molto debilitate e stressate, e consigliato in applicazione al terreno. Even Green, induttore di resistenza, ideale per l’applicazione fogliare, ha una triplice funzione: nutre, rinforza e bioattiva. E’ stato raccomandato, dunque, di irrorare uniformemente il fogliame o applicarlo mediante l’uso di un pennello, su quelle zone gravemente compromesse. Per non affaticare troppo la pianta, il ciclo di trattamento è stato interrotto durante la pausa estiva. Inoltre, il faggio non è stato esposto ai raggi solari diretti, per evitare bruciature.

Segue – Comparsa di nuovi germogli

13 Luglio-Comparsa e sviluppo dei primi germogli
13 Luglio-Comparsa dei primi germogli

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Attraverso l’utilizzo alternato dei prodotti sopra indicati e con pochissime somministrazioni, è iniziata la comparsa dei primi germogli. Essi si presentano di colore verde  e senza alcuna malformazione o necrosi. Dunque, la pianta si predispone allo sviluppo di un nuovo fogliame forte e sano. Inoltre, si assiste alla perdita del fogliame danneggiato che pian piano inizia a cadere. Tuttavia, durante il periodo estivo, per accelerare la perdita del fogliame, è stata consigliata una parziale defogliazione. Questa pratica è utile per stimolare la produzione di nuove foglie, creando dunque i presupposti per una nuova chioma fitta e ramificata.

 

Segue – Crescita e sviluppo dei germogli 

23 Luglio- Crescita del nuovo fogliame
4 Agosto- Crescita del nuovo fogliame

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La strategia di cura del bonsai ideata da Doctor Bioges, si sta rivelando efficace e valida. Come si nota, infatti, il nuovo fogliame appare rinforzato e al tempo stesso, grazie alla bioattivazione,  il  faggio  continua ad emettere  nuovi germogli. La pianta bioattivata, sta riprendendo i normali e naturali processi fisiologici. Ovviamente per raggiungere i futuri obiettivi e conferire un nuovo splendore alla pianta, occorre optare per una giusta strategia di concimazione. Inoltre sono necessari anche altri fattori come il tempo, la dedizione e la passione verso la propria pianta.

Seconda fase – Integrazione alla concimazione

Metà Settembre

Verso la fine di Settembre è comparsa una leggera clorosi fogliare dovuta ad una perdita dei microelementi durante la fase di lavaggio del terreno con acqua demineralizzata. Dunque, Doctor Bioges in tal caso ha consigliato un’integrazione della concimazione  con un prodotto a base di ferroFerro Up, somministrato al terreno in miscela con il Prolip, garantisce un giusto apporto ed assorbimento del ferro indispensabile nel processo di fotosintesi clorofilliana. Dopo i trattamenti eseguiti con questi due prodotti per circa un mese, grazie ad una risposta positiva della pianta, è stato consigliato un progressivo ripristino della concimazione organica a lento rilascio.  Dapprima con Mythos concime organo-minerale dal titolo NPK più elevato (NPK 5.6.5), e successivamente durante il periodo autunnale con il Bio-Slow 3.6.9. Per preparare la pianta alla futura ripresa vegetativa in primavera, sono attualmente in fase di utilizzo i prodotti Micro-ONE  e Furius BZ.  In particolare, quest’ultimo è un induttore di resistenza biologico, che potenzia le risposte endogene della pianta a seguito di stress termici dovuti alle basse temperature invernali. Inoltre questo prodotto, se applicato prima della ripresa vegetativa, promuove la formazione di un fogliame dal colore verde intenso ed uniforme.

Conclusione – Cura delle piante

Molte problematiche annesse alle nostre piante, non dipendono dalla mancanza di cure ma, piuttosto, dall’utilizzo di strategie e metodiche non adeguate. Gran parte degli amanti del verde, infatti, dedicano regolarmente cure ed attenzioni alle proprie piante. Oltre accorgimenti su pratiche comuni, dal rinvaso all’irrigazione, occorre porre molta attenzione alla concimazione. Tutto, dunque, deve essere sempre modulato in funzione delle esigenze specifiche di ogni tipologia di pianta, da quelle in vaso come il bonsai, a quelle in giardino come le rose. Pertanto, una nutrizione equilibrata e specifica può fare la differenza, non solo in termini di sviluppo ma anche di salute. Attualmente, il bonsai di faggio, è in riposo vegetativo. Tutti i trattamenti che sono stati effettuati ed alcuni attualmente in corso d’opera, sono indispensabili per una vigorosa ripresa vegetativa nella prossima primavera. In questa fase, sarà possibile effettuare le tipiche e stagionali operazioni colturali, quali la somministrazione dei microelementi nonché tecniche di protezione della pianta dal freddo inverno. Il nuovo risveglio vegetativo risulterà l’esame finale per la strategia di cura del bonsai suggerita Doctor Bioges.

Strategia TOTAL GREEN

La strategia scelta da Roberto ha previsto l’utilizzo esclusivo di prodotti biologici. Tali prodotti favoriscono la tutela della salute del bonsai, limitando l’immissione di sostanze chimiche pericolose nell’ambiente. In questo modo sono ridotti i rischi per la salute dell’utilizzatore finale. In sintesi, per migliorare la risposta della pianta alla condizione di stress iniziale sono stati utilizzati:

Con il termine induzione di resistenza si intende l’aumento della resistenza della pianta nei confronti di agenti biotici/abiotici mediante l’utilizzo di sostanze e prodotti naturali. Dunque, gli induttori di resistenza svolgono una doppia funzione ovvero nutrono e proteggono le piante riducendo l’incidenza di diversi tipi di stress. Inoltre, aumentano le risposte di difesa endogene della pianta limitando la necessità di ricorrere a prodotti fitosanitari. I bioattivatori sono a base di sostanze di origine naturale come amminoacidi, acidi umici e fulvici, microrganismi ed estratti di alghe. Questi, se applicati alle piante anche in piccole quantità, stimolano i processi fisiologici. Tra questi l’assorbimento dei nutrienti, la crescita, la tolleranza a varie tipologie di stress dunque migliorano la qualità della vita della pianta. Dunque, sia i bioattivatori che gli induttori di resistenza, sono importanti alleati  a sostegno dell’intero ciclo vitale delle nostre piante.

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