Orchidee in appartamento, idrocoltura e semi-idrocoltura

Orchidee in appartamento, idrocoltura e semi-idrocoltura

La coltivazione delle orchidee in appartamento è molto diffusa sia per le bellissime e colorate infiorescenze sia perché le orchidee ben si adattano al clima ed ambiente domestico. L’idroponica o semi-idroponica possono costituire dei validi metodi alternativi di coltivazione delle orchidee in appartamento.

Orchidee – Origini e caratteristiche  

Esistono un gran numero di orchidee sia di origine spontanea che derivate da selezione ed incroci. Le orchidee di origine tropicali sono quasi tutte orchidee epifite, con radici che si aggrappano ad altre piante utilizzate come sostegno, mentre le orchidee terricole, con radici che affondano nel terreno, sono originarie dei paesi europei. Le orchidee epifite sono ad oggi quelle più diffuse nelle nostre case, grazie alla creazione nuovi ibridi sempre più resistenti.

Come coltivare le orchidee in appartamento

Tra le varietà più diffuse e conosciute vi sono le Orchidee Phalaenopsis, tipiche delle zone orientali in particolare India, Indonesia e Filippine. L’orchidea Phalaenopsis è un tipo di orchidea epifita che ben si adatta sia alla coltivazione in bark (miscela di cortecce tritate a pH acido) oppure in idrocoltura o semi-idrocoltura. Per orchidee sempre al top, molto importante è la posizione, esposizione alla luce e temperature. In casa è bene scegliere luoghi ben luminosi, lontano dai raggi diretti del sole, correnti d’aria o fonti di calore.

Phalaenopsis orchidee cura e manutenzione – coltivazione idroponica 

Per l’idrocoltura o idroponica si intende coltivazione fuori suolo dove il substrato è completamente assente o sostituito da un inerte. La coltivazione delle orchidee con il sistema idroponico è molto efficace e può portare ottimi risultati. L’orchidea in idroponica è ideale per riprodurre la pianta da seme o per talea. La pratica si presta bene anche alla coltura di esemplari già abituati al bark. In questo caso è preferibile scegliere esemplari giovani, facilmente adattabili al cambiamento. Per trasferire la pianta dal bark alla coltivazione idroponica, è bene procedere prima ad un’operazione di pulizia delle radici. Infatti è necessario eliminare residui di substrato ed eventuali radici marce. Tutto questo materiale infetto, infatti, potrebbe dare origine a decomposizione nell’acqua con la promozione del marciume radicale. Le operazioni di potatura delle radici marce vanno effettuate con strumenti sterili. I punti di taglio possono essere disinfettati con Propolis.

propoli

Propolis è un prodotto a base di estratto propoli, dalle funzioni antibatteriche e disinfettanti. Il prodotto va applicato sulle zone di taglio (radici, steli e foglie), diluito in acqua, mediante l’utilizzo di un pennellino.

Idocoltura orchidee cura e manutenzione coltivazione idroponica in casa

La coltivazione idroponica può garantire diversi vantaggi, tra cui la facilità di coltura. In generale, è sconsigliabile lasciare le radici sempre in acqua (Full-Water-Culture)in quanto l’elevata umidità può causare lo sviluppo di marciumi. E’ buona pratica alternare un periodo in cui le radici sono poste nell’acqua ad uno in cui l’acqua è completamente assente (Semi-Water-Culture). La lunghezza del periodo “umido” e di quello “asciutto” varia in funzione della tipologia di orchidea e delle condizioni ambientali di crescita. Ogni orchidea può avere specifiche esigenze. E’ possibile iniziare con un ciclo di irrigazione di due giorni alternato con cinque giorni di assenza di acqua. La fase “umida” è quella ideale per la somministrazione del concime Orchis-Idea NPK. Diminuendo o aumentando i giorni di irrigazione/asciugatura è possibile individuare la strategia più adatta alla propria pianta. L’alternanza di questi periodi imita le precipitazioni irregolari che si possono verificare in natura limitando anche problemi di parassiti rispetto alle normali miscele di bark.

Orchidea come curarla in semi-idroponica

Nel metodo semi-idroponico (semi-idrocoltura) l’acqua non entra mai a contatto con le radici. In questo caso l’acqua è sempre presente sul fondo del vaso, l’orchidea si trova su uno strato di ciottoli di argilla espansa che assorbono acqua, garantendo una giusta idratazione ed umidità alle radici. E’ bene mantenere pulito il recipiente lavandolo di tanto in tanto e cambiando l’acqua su base settimanale. Il fusto e le radici vengono sostenute dai ciottoli di argilla. E’ preferibile utilizzare dei contenitori in plastica ai quali verranno effettuati dei fori sopra il livello dell’acqua per aumentare lo scambio di aria alle radici limitando problemi di decomposizione e muffa.

Idoponica e semi-idroponica vantaggi

Sia per la coltivazione in idroponica in Semi-Water-Colture che per la coltivazione in semi-idroponica, le piante trasferite dal bark hanno bisogno di un periodo di adattamento. Dunque, durante questa fase le radici già presenti potrebbero marcire dando posto a nuove radici che si adattano all’ambiente. Tuttavia, i vantaggi di queste tipologie di colture sono molteplici. Tra questi senz’altro la facilità con cui coltivare le orchidee, meno problemi relativi alla presenza di parassiti che si annidano generalmente nel substrato. Inoltre queste tipologie di coltivazioni rappresentano un valido metodo per cercare di recuperare ochidee in difficoltà con poche radici e che soffrono di disidratazioni.

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