La fumaggine è una malattia che si manifesta con la comparsa di zone nere e fuligginose su steli, foglie e frutti ed interessa molte specie vegetali. E’ causata dall’azione di differenti funghi saprofiti, tra cui Cladosporium, Torula, Alternaria, Capnodium, Aureobasidium, Ceratocarpia a seconda della specie vegetale colpita. Tre le piante maggiormente interessate vi sono gli agrumi, l’olivo, il melo ma anche l’oleandro, il ficus e la rosa. In realtà, i funghi che causano la fumaggine non attaccano la specie vegetale in maniera diretta. Il fungo, infatti, rimane sulla superficie delle foglie nutrendosi esclusivamente delle sostanze appiccicose e zuccherine, melata, prodotte da insetti infestanti. La fumaggine, dunque, è quasi sempre una malattia secondaria associata ad un attacco da parte di altri parassiti. La melata, infatti, può attirare altri insetti come le formiche oltre i funghi che causano la fumaggine. Nei prossimi paragrafi, analizzeremo in maggiore dettaglio la fumaggine, cosa comporta e, come fare per evitarla.
Cause della fumaggine
La principale causa di comparsa di fumaggine, come sopra specificato, è dovuta alla presenza di insetti fitofagi come afidi e cocciniglie. Dunque, la patologia si verifica nel periodo compreso tra la primavera e l’autunno, periodo di maggiore diffusione di insetti infestanti. Tuttavia in caso di clima più secco, può resistere fino all’inverno. Attacchi di tali patogeni lasciano sulla superficie fogliare una sostanza zuccherina la melata costituita dalle secrezioni di tali insetti. Altre cause di questa patologia possono essere condizioni di scarsa aerazione ed alta umidità.

I sintomi dell’attacco della fumaggine
La fumaggine si presenta con strutture scure fuligginose di colore bruno-nerastro che possono avere uno spessore variabile a partire da 1 a 3 millimetri. E’ una patologia che interessa la superficie fogliare e non gli strati più interni del tessuto. A seconda degli stadi e della gravità della malattia la consistenza può essere molle se la malattia è appena comparsa oppure secca. La comparsa della patina nerastra sulle foglie è frutto di un fitto intreccio di ife generato dalla crescita del fungo. Tale patina ostacola la fotosintesi riducendo la luce che giunge sulla pagina fogliare. Nei primi stadi della malattia i danni alla pianta sono generalmente di tipo estetico, mentre attacchi prolungati conducono ad un suo indebolimento. Forti attacchi di fumaggine, possono causare un deperimento della pianta con stentata crescita e perdita dei nuovi germogli.
Piante maggiormente colpite da fumaggine
Qualsiasi specie vegetale può essere soggetta all’attacco di tali funghi dalle piante annuali a quelle perenni, piante da orto, ornamentali oppure piante grasse. La malattia colpisce anche arbusti ed alberi da frutto, causando numerosi danni ai raccolti. Tra le specie maggiormente colpite vi sono gli agrumi. In particolare, gli agrumi possono manifestare questa patologia anche nel periodo autunno-inverno, su piante protette dal freddo utilizzando dei teli di plastica che favoriscono la formazione di condensa creando, dunque, un ambiente umido favorevole all’attacco di insetti e funghi patogeni. Molto diffusa nelle coltivazioni in vaso specialmente nelle serre proprio a causa dell’ambiente umido e con poca ventilazione. La fumaggine è una malattia contagiosa, si propaga rapidamente tramite contatto tra piante infette e sane specialmente in climi umidi. E’ bene, dunque, sterilizzare gli attrezzi da giardinaggio quando si utilizzano su piante malate.
Fumaggine- come prevenirla? Consigli e rimedi
Per evitare l’attecchimento degli insetti parassiti che provocano la melata e la comparsa dei funghi della fumaggine occorre mantenere un buon equilibrio idrico e nutritivo con le giuste irrigazioni e concimazioni. È importante – in caso di alberi da frutto, ulivi e agrumi – arieggiare la chioma con potature di sfoltimento. La fumaggine si previene efficacemente eliminando prima gli afidi che producono la melata. Se la fumaggine non è estesa è sufficiente lavare le parti infette con un forte getto d’acqua e strofinandole con una spazzola a setole rigide. Se la malattia è estesa si consiglia l’intervento meccanico di rimozione delle parti malate e il ricorso a trattamenti a base di sali di Rame oppure prodotti a base di Zolfo. L’impiego di prodotti specifici contro i parassiti contribuisce a eliminare in breve tempo i funghi saprofiti ma non rappresenta la scelta più green. L’utilizzo di induttori di resistenza come FullBio formulazione oleosa dalla spiccata azione antiossidante, Even Green a base di Zolfo oppure Cupram Bio a base di Rame aumentano la resistenza delle piante a stress di vario tipo.
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