Frutto del drago: guida sulla coltivazione della pytaia

Frutto del drago: guida sulla coltivazione della pytaia

Frutto del drago – cos’è?

Il frutto del drago, noto anche come pitaya o pitahaya, è un frutto esotico appartenente alla famiglia delle Cactaceae. Originario delle regioni tropicali dell’America centrale e meridionale, oggi viene coltivato in diverse parti del mondo grazie alla sua crescente popolarità. La pitaya ha una forma ovale o ellittica e presenta una buccia rugosa di colore rosa brillante o giallo, con escrescenze simili a scaglie che ricordano le spine di un drago, da cui prende il suo nome comune. La pianta del frutto del drago si chiama Hylocereus, e si caratterizza per diverse varietà: l’ Hylocereus undatus che produce frutti con buccia rosa e polpa bianca; poi vi è  l’Hylocereus megalanthus i cui frutti presentano una buccia gialla mentre la polpa è bianca. Infine, vi è l’Hylocereus costaricensis i cui frutti hanno una buccia polpa rossa. Questo frutto dal sapore gradevole rappresenta anche una fonte preziosa di nutrienti benefici per la salute.

Dove si coltiva il frutto del drago?

Sebbene il frutto del drago sia originario delle regioni tropicali del continente americano, oggi viene coltivato anche in molte altre parti del mondo. In particolare, in Italia viene coltivato  nelle regioni meridionali, dove il clima è più caldo e adatto alla crescita di questa pianta tropicale. Principalmente viene coltivato in Sicilia, Calabria e Puglia. Queste regioni  offrono condizioni climatiche particolarmente favorevoli. Esse, infatti, sono caratterizzate da inverni miti ed estati calde e secche, condizioni che si rivelano ideali per la crescita della pianta di pitaya. La crescente domanda di frutti esotici sta spingendo sempre più agricoltori italiani a esplorare la coltivazione del frutto del drago. L’interesse degli agricoltori verso la coltivazione di questo frutto esotico è alimentato non solo dal desiderio di diversificare le produzioni agricole ma anche dalla volontà di rispondere alle nuove tendenze alimentari che privilegiano prodotti salutari e ricchi di nutrienti.

frutto del drago

Come coltivare il frutto del drago in Italia?

Questo frutto esotico può essere coltivato anche nel nostro Paese seguendo alcune accortezze che sono fondamentali per questo tipo di coltivazione. In questa guida completa e dettagliata, sono indicati tutti i passaggi essenziali per coltivare con successo il frutto del drago. Partendo dalla scelta della varietà più adatta da coltivare alla messa a dimora della pianta, fino a trattare argomenti importanti come l’irrigazione, la concimazione, la potatura e la cura della pianta in caso di attacco da parte di parassiti. Seguendo i preziosi consigli di Doctor Bioges, sarete in grado di trasformare il vostro giardino o balcone in un piccolo angolo tropicale. Con la giusta guida e un po’ di pazienza, potrete ottenere non solo una pianta rigogliosa ma anche godere dei suoi meravigliosi frutti.

Piante di pitaya – quale scegliere?

Il primo passo fondamentale è la scelta della varietà di pianta che si intende coltivare.  Infatti, se stai pensando di aggiungere una pianta di pitaya al tuo giardino o alla tua collezione di piante da interno, o sul balcone è importante scegliere la varietà giusta per ottenere i migliori risultati e soddisfare le tue esigenze specifiche. Diverse sono le varietà di pitaya disponibili. Tra queste la Hylocereus undatus (pitaya bianca), la Hylocereus costaricensis (pitaya rossa) e la Hylocereus megalanthus (pitaya gialla). Ognuna di queste varietà ha caratteristiche uniche che rendono difficile la scelta. La pitaya bianca, ad esempio, è nota per il suo gusto delicato e leggermente dolce, mentre la pitaya rossa ha un sapore più intenso e vibrante. La pitaya gialla, invece, si distingue per la sua polpa dolce e succosa. Inoltre, quando si sceglie questa pianta bisogna considerare anche il clima della zona in cui verrà coltivata.

Dove piantare la pitaya?

Queste cactacee prosperano in climi caldi e soleggiati, con temperature miti tutto l’anno. Dunque, è opportuno garantire alla pianta almeno 6-8 ore di luce solare diretta al giorno. Tuttavia, se il clima della zona in cui si intende coltivare la pytaia è più fresco, questa potrà essere coltivata in vaso all’interno di casa o in una serra riscaldata. Per questo tipo di pianta, dunque, è importante evitare le zone soggette a gelate o a sbalzi termici estremi. Queste condizioni climatiche possono danneggiare gravemente la pianta.

Come e quando piantare la pitaya?

Il momento ideale per piantare la pitaya è la primavera o all’inizio dell’estate, quando  le temperature sono miti e favoriscono una crescita robusta e sana della pianta. Dopo aver scelto il luogo dove collocare la pianta del drago, bisogna procedere alla preparazione del terreno. Infatti, si consiglia di arricchire il terreno con del concime organico che migliora la fertilità e la struttura del terreno. Esso, inoltre, deve essere ben drenato e privi di ristagni idrici che sono causa di marciume radicale. Prima di procedere con la messa a dimora, scava una buca abbastanza profonda per accogliere le radici senza costringerle. La pitaya è pianta che richiede anche supporto fisico. In particolare, puoi utilizzare pali o graticci per aiutare la pianta a crescere in verticale e sostenere il peso dei frutti quando maturano.

Quando piantare i semi di pitaya?

Il periodo ideale per piantare i semi di pitaya è durante la primavera. Durante la stagione primaverile le temperature iniziano a salire e il rischio di gelate tardive è ridotto. In particolare, in primavera, il terreno si riscalda gradualmente, creando l’ambiente perfetto per favorire la germinazione dei semi e lo sviluppo delle giovani piante. I semi dovranno essere piantati a circa  mezzo centimetro di profondità ed è opportuno mantenere il terreno umido e non eccessivamente bagnato fino alla germinazione. Una volta che le giovani piantine iniziano a crescere, si consiglia di fornire a  loro un sostegno fisico adeguato in modo tale che  possano arrampicarsi e svilupparsi in altezza.

Quando innaffiare la pitaya?

Dopo aver piantato il seme o la piantina, è fondamentale dedicare attenzione e cura alla fase dell’irrigazione. E’ fondamentale assicurare alla pianta un buon apporto idrico, affinché possa crescere robusta ed in salute. L’irrigazione deve essere fatta regolarità senza esagerare. Il terreno, infatti, deve essere umido e ben drenato. In particolare, se il terreno è asciutto al tatto significa che è arrivato il momento di aggiungere acqua.

Quando concimare la pitaya ? quale fertilizzante utilizzare?

concime per piante grasseIl periodo giusto per concimare la pitaya coincide con l’inizio della primavera e fino all’estate. Durante questi mesi caldi le piante sono in grado di assorbire meglio i micro e macronutrienti e possono trarre il massimo beneficio dalla fertilizzazione.  La concimazione, dunque, è fondamentale al fine di garantire una crescita robusta della pianta e una produzione abbondante di frutti. Per quanto riguarda il tipo di concime da utilizzare, Doctor Bioges consiglia il concime per piante grasse Nutri Cactacee.

Concime per piante grasse – Nutri Cactacee

Si tratta di un fertilizzante idrosolubile ideale per concimare queste bellissime piante poiché è a basso titolo di Azoto. Un eccesso di azoto, infatti, potrebbe provocare dei seri danni alla pianta. Tra questi un eccessivo sviluppo della parte aerea a scapito delle radici ed una maggiore suscettibilità ad attacchi fungini ed afidi.  Il concime si caratterizza peraltro per la presenza di altri macronutrienti come Fosforo e Potassio che aiutano la pianta nelle fasi di fioritura e di sviluppo dei frutti, migliorandone il colore e la consistenza.  Nutri cactacee contiene anche Magnesio, micronutriente fondamentale che  va a contrastare anche fenomeni di clorosi. Il concime può essere applicato in copertura. Si consiglia di distribuire 5 g di concime, da interrare leggermente e poi procedere all’irrigazione. Irrigare è importantissimo, in quanto l’acqua aiuta a distribuire uniformemente i nutrienti nel terreno, permettendo alle radici della pianta di assorbirli efficacemente.

Come e quando potare la pitaya?

La potatura è una pratica colturale da eseguire al fine di mantenere una crescita ordinata e controllata della pianta. Inoltre, essa è necessaria per  garantire la salute e la produttività di questa pianta straordinaria. Il periodo ideale è in inverno oppure all’inizio della primavera. Attraverso la potatura si dovranno rimuovere i rami secchi, danneggiati o malati, che potrebbero compromettere la salute generale della pianta.  Si consiglia, inoltre, di eliminare i rami che crescono in maniera disordinata o troppo vicini tra loro.  In tal modo si permette una migliore circolazione dell’aria e una maggiore esposizione alla luce solare, prevenendo l’insorgenza di malattie fungine e altre problematiche legate all’umidità eccessiva. Utilizzare sempre attrezzi adeguati, ben affilati ma soprattutto sterilizzati. Ogni taglio ben eseguito rappresenta un passo verso una pianta più sana e produttiva.

Come fare talea di pitaya?

La propagazione della pitaya può avvenire anche per talea. Questo metodo è molto efficace e consente di ottenere nuove piante partendo da una parte della pianta madre. In primo luogo, è necessario selezionare una porzione sana e robusta del ramo. Questo deve avere preferibilmente una lunghezza di circa 20-30 centimetri. Il taglio, in particolare, dovrà essere effettuato con un attrezzo affilato e sterilizzato per evitare l’insorgenza di malattie. Dopo aver eseguito il taglio, si consiglia di asciugare la talea in un in un luogo ombreggiato per circa una settimana.  Dopo che la talea si è asciugata bene, può essere piantata in un substrato ben drenante composto da terriccio universale mescolato con sabbia o perlite. La talea deve essere inserita nel terreno per circa un terzo della sua lunghezza, assicurandosi che sia stabile e ben ferma. Durante le prime settimane, è fondamentale mantenere il substrato umido e privo di ristagni idrici.

Come si cura la pitaya?

Occorre preventivamente prestare cura e attenzione alla pianta di pitaya al fine di mantenerla sempre sana e produttiva. Doctor Bioges, dunque, consiglia di ispezionare regolarmente per individuare tempestivamente i segni di malattie o infestazioni da parte di parassiti. Tra i parassiti più comuni troviamo le cocciniglie, gli afidi e i ragnetti rossi. La pitaya può subire l’attacco di malattie fungine come Le malattie fungine, come la botrite o la ruggine. Per evitare l’insorgenza di tali patologie fungine,  fondamentale è garantire una buona circolazione dell’aria intorno alla pianta e evitare ristagni d’acqua. Doctor Bioges, consiglia di eseguire regolarmente trattamenti preventivi con prodotti naturali, utilizzando gli induttori di resistenza formulati alternativi ai classici fitosanitari ed insetticida. Adottando queste buone pratiche di cura, manterrai le piante di pitaya sane e produttive. In tal modo si riduce l’impatto di malattie e parassiti e si garantisce una raccolta abbondante di frutti di alta qualità.

In che periodo fiorisce la pitaya?

fiore del dragone piantaLa fioritura della pitaya avviene solitamente durante i mesi più caldi dell’anno. La pitaya, infatti, ha bisogno di una quantità significativa di luce solare e di temperature elevate per poter sviluppare i suoi splendidi fiori. Generalmente il fiore del drago sboccia durante la notte e dura solo poche ore rendendo questo evento affascinante ed unico. La sua bellezza effimera ci ricorda l’importanza di cogliere e assaporare ogni attimo della propria vita.

Quando fruttifica la pitaya?

La pitaya con la giusta cura e condizioni climatiche favorevoli, può regalare frutti succulenti e ricchi di sapore. Di regola, la pitaya inizia a produrre i suoi caratteristici frutti dai colori vivaci dopo diversi mesi dalla fioritura. È fondamentale garantire alla pianta un ambiente ottimale, con temperature calde e una buona esposizione al sole. Inoltre, è importante assicurarsi che il terreno sia ben drenato per evitare ristagni d’acqua che potrebbero danneggiare le radici. Per coloro che coltivano la pitaya, vedere finalmente i frutti maturare è una grande soddisfazione. Significa, infatti, che tutti gli sforzi e l’impegno sono stati ripagati.

Come si consuma il frutto del drago?

frutto del dragoLa polpa interna ha una consistenza succulente e carnosa, ed un colore che può essere bianca o rossa, punteggiata da semini neri commestibili. Questi semini aggiungono una piacevole croccantezza alla texture complessiva. Il sapore della pitaya è dolce e leggermente acidulo, spesso paragonato a quello del kiwi o della pera. Questo delizioso frutto è anche incredibilmente versatile in cucina. La sua polpa succosa si presta magnificamente per essere trasformata in frullati nutrienti e dissetanti. Queste bevande sono ideali per ricaricare le energie durante le calde giornate estive. Inoltre i frutti del drago possono essere utilizzati anche come base per dessert raffinati e colorati che stupiranno i vostri ospiti sia nella vista che nel gusto. Ogni volta che assaporerete la deliziosa polpa della pitaya, vivrete un’esperienza sensoriale unica, caratterizzata da una dolcezza delicata e da una consistenza succosa che rinfresca il palato, accompagnata da un tocco di esotico che vi  trasporterà in terre lontane.

Chi non può mangiare il frutto del drago?

Il frutto del dragone è un alimento generalmente considerato sicuro per la maggior parte delle persone. Tuttavia, ci sono alcune persone che dovrebbero evitare o limitare il consumo di questo frutto esotico. In primo luogo, quelle allergiche a questo particolare tipo di frutta dovrebbero assolutamente astenersi dal consumarlo per evitare reazioni allergiche. Queste infatti potrebbero variare da lievi irritazioni cutanee a gravi problemi respiratori. In secondo luogo, si consiglia di evitare di mangiare tale frutto a coloro che soffrono di sindrome dell’intestino irritabile (IBS) o altre problematiche digestive. Infatti, spiacevoli sono i sintomi, tra questi  gonfiore, crampi o diarrea dopo averlo mangiato. Inoltre, anche se il frutto del drago ha un indice glicemico relativamente basso, le persone affette da diabete non devono esagerare con la frutta in generale.

Quali sono le proprietà del frutto del drago?

Il dragon fruit è un’opzione sana, gustosa e piena di benefici per il nostro benessere generale. In particolare, essendo un frutto a basso contenuto calorico, è l’ideale per coloro che seguono una dieta ipocalorica. Grazie alle fibre in esso presenti, esse facilitano la digestione e aiutano a mantenere la regolarità intestinale. Ricco di betalaine, flavonoidi e polifenoli, questi antiossidanti aiutano a combattere i radicali liberi, riducono il rischio di malattie croniche e rallentano il processo di invecchiamento. Il frutto del drago contiene anche Vitamina B fondamentale per la salute del sistema nervoso e Vitamina C che rinforza il sistema immunitario, migliora l’assorbimento del ferro e contribuisce alla salute della pelle. Secondo recenti studi, tra le proprietà della pitaya vi sono anche quelle antinfiammatorie. Dunque, tutte queste proprietà rendono il frutto del drago  un’aggiunta salutare e nutriente alla dieta quotidiana.

In conclusione…..

Il frutto del drago unisce gusto e benessere, con la sua versatilità in cucina e ricchezza di nutrienti. E’ un frutto che sebbene sia originario delle regioni tropicali dell’ America centrale e meridionale, può essere coltivato anche nelle regioni meridionali italiane caratterizzate da climi caldi. Seguendo ogni passaggio della guida di Doctor Bioges anche i giardinieri meno esperti potranno ottenere ottimi risultati. Dunque, se hai sempre sognato di coltivare il tuo frutto esotico, non perdere l’opportunità di farlo con il frutto del drago. La sua ricchezza di nutrienti ti darà la spinta giusta per metterti alla prova e ottenere risultati sorprendenti!

Se hai domande o hai bisogno di ulteriori informazioni, il team di Bioges è sempre pronto ad assisterti. Puoi contattarci direttamente in chat, sui social network o inviando un’e-mail all’indirizzo info@bioges.it.

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